In questo articolo andremo a scoprire cosa sono i solventi e i diluenti nello specifico.
I SOLVENTI
Il solvente è una sostanza capace di sciogliere un’altra sostanza, detta soluto, con conseguente formazione di una soluzione.
In pratica, un solvente è un liquido capace di portare in soluzione un solido, un altro liquido o un gas. In teoria, ogni liquido è capace di portare in soluzione qualsiasi sostanza, ma alcune in quantità talmente basse da potersi considerare praticamente insolubili.
Il solvente più comune che si trova in natura è l’acqua, la quale porta in soluzione moltissimi composti inorganici: acidi, basi, zuccheri, sali, ecc., ma non i grassi né le resine organiche comunemente impiegate per la produzione di vernici, inchiostri, protettivi, ecc.
A tale scopo sono necessari solventi Organici.
CARATTERISTICHE DI UN DILUENTE
Il diluente è una miscela di più solventi appositamente studiata per diluire una sostanza già sciolta, nel nostro caso una vernice, e quindi per:
- OTTIMIZZARE L’APPLICAZIONE (pennello, rullo, spruzzo, immersione, elettrostatica);
- CAMBIARE LE CARATTERISTICHE DEL SOLVENTE (aumentare o diminuire la velocità di evaporazione, diminuire la tossicità o la nocività, diminuire l’infiammabilità, variare l’odore, diminuire o aumentare il potere solvente);
- RIDURRE IL PREZZO DEL SOLVENTE PURO (operazione in apparenza semplice, ma molto importante).
Solitamente per ottenere una buona diluizione, le vernici vengono mescolate con un 10 – 15% di diluente in caso di applicazione a pennello, 15 – 20% per una lavorazione in vasca, 20 – 25% per un’applicazione a spruzzo. Le percentuali possono variare in base al tipo e marca della vernice. Per l’applicazione elettrostatica, invece, bisogna usare diluenti il più possibile dielettrici che non modificano la conducibilità delle vernici studiate per queste applicazioni.
COMPOSIZIONE DI UN DILUENTE
Generalmente un diluente è composto da:
- SOLVENTI BASSO BOLLENTI: permettono alla vernice di andare rapidamente fuori polvere;
- SOLVENTI MEDIO BOLLENTI: permettono alla vernice di dilatarsi perfettamente ed essere asciutta al tatto;
- SOLVENTI ALTO BOLLENTI: permettono a tutti i solventi di evaporare completamente, senza lasciare crateri e conferire proprietà “antisbianca”;
- COSOLVENTI: pur non essendo loro dei solventi, in miscela con altri solventi ne aumentano il potere solvente;
- DENATURANTI (eventuali): generalmente un clorurato, per impedire ad esempio l’impiego di un prodotto petrolifero per carburazione o combustione, l’alcol etilico, metilico, propilico e isopropilico per scopi alimentari, ecc.
Vediamo più approfonditamente la proprietà anti-sbianca di un buon diluente.
Se la composizione del diluente non è bilanciata, magari contiene un’alta percentuale di basso bollenti, questi evaporano rapidamente, raffreddano il supporto perché per passare dallo stato liquido allo stato di vapore c’è bisogno di energia. L’energia è il calore del pezzo da verniciare (ricordiamo la sensazione di freddo quando tocchiamo dell’alcol etilico o dell’acetone). L’umidità presente nell’aria si condensa, viene assorbita dalla vernice provocando delle zone opache, delle zone “annebbiate”. Con una giusta percentuale di solventi anti-sbianca, invece, il raffreddamento del supporto è più graduale e quindi si condensa meno umidità. Questi solventi poi sono igroscopici, inglobano quella poca umidità che si è condensata e la trascinano via nell’evaporazione. La vernice rimane così uniformemente lucida. Logicamente, non si può esagerare con la percentuale del solvente anti-sbianca, altrimenti la vernice asciugherebbe troppo lentamente e potrebbe “scolare”. La concentrazione varia dal 2% di un diluente molto economico ad un 7 – 8% di quelli più pregiati. Dal grafico che segue si vede come evaporano i vari solventi presenti nel diluente e quindi nella vernice. Nei tempi 3 e 4 escono i basso bollenti (fuori polvere), nei tempi 6 e 8 i medio bollenti (asciutto in profondità) e nei tempi 10 e 12 gli altobollenti (azione anti-sbianca, anti-bucciature e crateri).